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Visualizzazione dei post da 2004

Cardarelli

Gabbiani Non so dove i gabbiani abbiano il nido ove trovino pace. Io son come loro in perpetuo volo. La vita la sfioro com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch’essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. Vincenzo Cardarelli

Easy to be hard

How can people be so heartless How can people be so cruel Easy To Be Hard; Easy to be cold Oh, how can people have no feelings How can they ignore their friends Easy to be proud; Easy to say no And especially people who care about strangers Who care about evil and social injustice Do you only care about the bleeding crowd? How about a needing friend? I need a friend... How can people be so heartless You know I'm hung up on you Easy to give in; Easy to help out Oh, and especially people who care about strangers Who care about evil and social injustice Do you only care about the bleeding crowd? How about a needing friend? I need a friend... How can people have no feelings How can they ignore their friends Easy to be hard; Easy to be cold Easy to be proud; Easy to say no. ( Lyrics from "Hair ", the Musical)

Apocrifo d'autore...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia

Kraus aveva ragione

A Karl Kraus, che considerava i giornali un ostacolo al progresso degli uomini, Bertolt Brecht rispose: «Kraus vuole migliorare gli uomini. Io credo invece che si debbano migliorare i giornali».

E meno male che son verdi!

È davvero consolante sapere che Roma è governata da un’amministrazione di sinistra, e che per otto anni ha avuto anche un Sindaco “verde”. Ebbene, è in giro un progetto per un parcheggio da scavare sotto i Lungotevere, togliendo via tutti i platani. I platani stanno già sparendo da Via Nomentana, sostituiti da ben più moderni cartelloni pubblicitari (come quello che adorna il muro di Villa Mirafiori). Inoltre sono stati tagliati i pini di Viale di Villa Massimo, e i cipressi di Viale di Villa Ricotti, quelli che originariamente fiancheggiavano il viale d’accesso della villa da cui la strada prende il nome. Erano malati, dice l’amministrazione. Bella idea, ammazzare i malati! Al posto dei cipressi e dei pini si piantano lecci, alberi scuri, brutti, ma resistenti a tutto. Così in pochi anni queste strade diventeranno una torva foresta dove la notte non si vede a un palmo di naso.

Quella rotonda sul mare

In Francia le rotatorie hanno risolto numerosi problemi di circolazione e aumentato la sicurezza stradale. Qui in Italia, timidamente si comincia, ma... All'inizio dell'estate la Provincia di Roma annuncia la costruzione di una rotatoria su Via di Pratica di Mare, sulla strada per la spiaggia di Capocotta. I lavori dovevano andare avanti giorno e notte, per risparmiare tempo. L’estate è finita e la rotonda sta ancora a metà, nemmeno la segnaletica hanno dipinto. E questo è il paese che dovrebbe costruire il ponte sullo Stretto di Messina? Poveri noi...

è quel che è, dice l'amore

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E' assurdo dice la ragione E' quel che è dice l'amore E' infelicità dice il calcolo Non è altro che dolore dice la paura E' vano dice il giudizio E' quel che è dice l'amore E' ridicolo dice l'orgoglio E' avventato dice la prudenza E' impossibile dice l'esperienza E' quel che è dice l'amore

Mitoraj, lo scultore senza volto

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La grande mostra di Igor Mitoraj ai mercati di Trajano a Roma è una preziosa occasione di osservare in un contesto 'consono' uno dei maggiori scultori contemporanei. Mitoraj è un neoclassico fuori tempo massimo, le sue sculture perfette e vuote, spezzate come ruderi, scavate, stanno benissimo tra i marmi dell'antica Roma, rovine finte tra quelle vere. Ma già nella cornice verde di Piazza Monte Grappa, all'imbocco del viale Mazzini, il confronto con il vicino Cavallo Morente di Francesco Messina, davanti alla RAI, così drammaticamene vivo e pulsante, è impietoso. Il nitore alessandrino di Mitoraj lascia insoddisfatti: non c'è vigore, non c'è allegria, non c'è vita, nè sudore, nè puzzo. I suoi belloni, a volte senza testa, a volte bendati, sempre dormienti o ipnotizzati, dopo un po' fanno venir voglia dell'opulenza cellulitica e vitalistica di un Botero. Le sue opere - invero di eccezionale e squisita fattura tecnica - contengono mirabili citazioni

Time to have your say

Transport for London, l'autorità dei trasporti londinesi, distribuisce in questi giorni a tutti i residenti dell'area ovest di Londra una brochure illustrativa del nuovo West London Tram intitolata "Time to have your say, the Mayor of London wants to hear your wiews". Oltre che in Inglese, la documentazione è disponibile in Bengali, Gujarati, Turco, Braille, Cinese, Hindi, Urdu, Arabo, Greco, Punjabi, Vietnamita, tanto per ricordarci che Londra è davvero una società multietnica. Aspetto e spero che il Sindaco di Roma chieda la mia opinione su una cosa qualunque, per esempio lo sciagurato assetto del trasporto pubblico su Via Nomentana. Intanto prego notare che - dopo Parigi - anche la città che ha la più antica metropolitana del mondo ha riscoperto il tram. Più economico e più rapido da costruire. Noi invece, in eterna retroguardia, stiamo ancora aspettando il progetto della Linea C.

La puzza sotto il naso

Caro Severgnini, sul suo forum il giovane lettore Lorenzo Ferrario si duole (e lei condivide) che ci siano in giro troppi libri che non sono “ vera letteratura ”, e che la “ vera ” scrittura è ancora dominio di pochi. Trovo tale concetto equivoco. Lo scrivere non è diverso dal dipingere o dal fotografare o dal suonare, o dal fare sport. C'è chi arriva a livelli di eccellenza, altri si contentano solo di migliorare, e magari di tanto in tanto di produrre qualcosa di valido. Se io non sono Cartier Bresson, non per questo non dovrei fotografare, se mi appassiona. I tanti mestieranti sono spesso un terreno di coltura, nel quale si sviluppano a volte i veri talenti. Una realizzazione che assurge all’eccellenza, in tutti i campi, non è quasi mai il frutto di un genio isolato, ma di un humus che produce molte voci, poche delle quali così forti da rimanere. Forse lo scrivere non porta di per sè alla creazione di un'opera letteraria, ma non è nemmeno impossibile che lo faccia. Alla cit

Dubbi amletici....

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Sometimes....

"Sometimes I lie awake at night, and I ask myself: 'Where have I gone wrong?' Then a voice says to me, 'This is going to take more than one night.' " -- (Charles M. Schulz, Charlie Brown in Peanuts )

L'Imperatore la Regina

Adriano La Regina è stato riconfermato Sovrintendente archeologico di Roma, carica che detiene da 28 anni e che manterrà, ormai, fino alla pensione. La sua longevità è il segno più evidente di quanto possa essere assai più incisiva, nella vita di una comunità, una Alta Amministrazione dotata di sufficienti poteri, alto profilo culturale e coscienza della propria missione, rispetto a una direzione politica che vive nel segno della precarietà e dell'inesperienza e impreparazione del suo personale. Guardando a questi 28 anni, i risultati sono molti, e tuttavia l'impressione è quella di un generale che abbia aperto troppi fronti, senza riuscire a chiuderne uno solo. Così è stato terminato il restauro delle Colonne Imperiali, ampliato il Museo Archeologico Nazionale. Ma il parco dell'Appia Antica rimane tale solo sulla carta, i magazzini dei musei traboccano di nuovi ritrovamenti che non possono essere esposti, i risultati dei restauri sono precari, visto che l'inquinamento

Right or wrong...

Vado a vedere il celebrato film "Farenheit 9/11" di Michael Moore, premiato con la Palma d'Oro a Cannes. Sorprendentemente, la sala NON è piena. Viste le oceaniche manifestazioni pacifiste, non me l'aspettavo. Interessanti le reazioni del pubblico: quando Moore intervista la madre di uno dei caduti - proveniente da una famiglia povera dove tutti, per necessità, si sono arruolati - e le dice che famiglie come la sua sono la spina dorsale dell'America, in sala molti ridono. Pensano che la stia sfottendo. Niente affatto. Moore è contro la guerra in Iraq, ma mai, in nessun momento, è contro i soldati che la combattono. Nel suo sito www.michaelmoore.com , anzi, c'è uno spazio su come aiutare i soldati. Stentano a capire, i nostri compatrioti, che per quanto ampie possano essere le divisioni in America, la lealtà e fedeltà al proprio paese lì non è mai in discussione. Moore non è antiamericano. Ben altra storia da noi. Quando ci furono i funerali per i caduti di

Citazione irlandese

«Altra gente vede cose e dice: " perché?". Io sogno cose che non ci sono mai state e dico: " perché no ?"». George Bernard Shaw

"Eh, ma io..."

Appena tornato da un breve viaggio in Germania. Casualmente, fanno dieci anni esatti dal primo grande viaggio in Europa. E come sempre fatico a riadattarmi al traffico e al chiasso di Roma. Non capisco perché quel tale in motorino deve superarmi al semaforo rosso, mettersi davanti a me, e poi, visto che non può vedere la luce verde, aspettare che gli suoni da dietro per muoversi. Non capisco l’esibito disordine, la compiaciuta lentezza con cui facciamo tutto, questo paese che non sembra mai voler cambiare. Non è che gli italiani non viaggino. Vanno sempre più all’estero, sanno le lingue, ammirano l’ordine altrui. Ma sembrano considerarlo una variabile della meteorologia: c’è l’ordine così come c’è la pioggia, è un fatto immanente. Tornano in Italia sconsolati, parlano di ciò che hanno visto con ammirazione, dell’ordine e della pulizia delle città del nord… e continuano a guidare e a comportarsi come prima. Nel dna dell’italico medio sembra mancare del tutto il concetto di responsabili

Internettiano con dubbi

5 maggio 2004: provo anch’io a costruire un Blog. Comincio con una riflessione: costruendo questo sito, www.quintavalle.it , credevo molto in Internet, nella sua funzione di avvicinare popoli e persone, nella sua capacità democratica di dare una voce a tutti. Alla prova dei fatti, però, l’illusione della globalizzazione non regge. Certo, Internet ci permette di entrare in relazione con emeriti sconosciuti che stanno in Cina, ma davvero questo è utile, se poi non siamo capaci di avere cordiali rapporti con i nostri vicini di casa? Il vicino è quello che mi tossisce nell'orecchio in autobus, l'automobilista dietro di me che suona il clacson, il rompicoglioni del sesto piano. Evangelicamente, “il prossimo” che dovremmo amare come noi stessi, ma che è già così difficile da sopportare. Tempo fa una donna conosciuta su ICQ mi ha invitato a venire a fare un viaggio con lei in Islanda , pur non avendomi mai visto prima, sulla base solo della simpatia che le ispiro in chat, di una foto,