Woody Allen un Kafka immaginario

L’ultimo film di Woody Allen, “Match point”, conferma la maturità stilistica di un regista che però ha perso per strada ogni ironia, brio e leggerezza.
Storia di un giocatore di tennis al quale si aprono quasi senza sforzo le porte dell’alta società, e che si invaghisce di una donna che poi uccide per non mettere a repentaglio tutto quello che ha guadagnato, facendola incredibilmente franca grazie alla coppia di poliziotti meno curiosi e professinali di tutto l’universo.
Il film ripete, pedissequo, il tema di “Crimini e misfatti”. Anche lì c’era un tale che ammazzava l’amante per non cadere in disgrazia con la famiglia.
Allen evidentemente si crede un anti-Kafka: se questi aveva parlato del castigo senza delitto, lui fa film sul delitto senza castigo. Ma uno esce dal cinema con una sola domanda in testa: “Embè?”

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