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Visualizzazione dei post da aprile, 2006

Padroni del nostro futuro

Sono ben lontani i tempi in cui al Senato di Roma sedeva Marco Papirio, così dignitoso ed impassibile da poter essere scambiato dagli invasori galli per una statua di marmo: il Senato della Repubblica ha dato ieri una prova di scarso decoro in diretta nazionale, accapigliandosi per ritardare il più possibile la nomina di Franco Marini a presidente dell’Assemblea. È, anche questo, un frutto avvelenato della pessima legge elettorale architettata dal governo uscente, che non ci ha consegnato una maggioranza chiara e netta. Grazie a questa legge elettorale, definita “una porcata” dal suo presentatore on. Calderoli, al momento del voto gli elettori si sono trovati davanti liste bloccate, preconfezionate dalle segreterie dei partiti. Ma non basta: anche dopo il voto la composizione definitiva delle due Camere non è stata decisa direttamente dagli elettori, bensì dalle opzioni esercitate da coloro che, essendosi candidati in più collegi, hanno poi scelto quali, tra i primi dei non eletti, far

Sore loser :-)

Milan-Barcellona 0-1 ma Berlusconi contesta il risultato Berlusconi ha fatto ricorso alla Cassazione per contestare il risultato di Milan-Barcellona. Il Cavaliere ha detto che con un solo goal di scarto non si puo' parlare di vincitori e perdenti. "E' vero che il Barcellona ha segnato al 57' minuto - ha aggiunto Berlusconi - ma e' anche vero che in tutti gli altri 89' minuti non ha mai segnato". Berlusconi propone una "Grosse Risultaten" che assegnerebbe ad entrambe le squadre un punto e mezzo ciascuna ma grazie allo scorporo dei calci d'angolo ed un premio di maggioranza per via del maggior numero dei tifosi milanisti sugli spalti, i rossoneri dovrebbero aggiudicarsi il match. Intervistato da Tosatti all'uscita dello stadio alla domanda "Cavaliere pensa che il risultato cambiera'?" Berlusconi ha risposto: "Sono fiducioso, Galliani sta verificando i tacchetti dei giocatori avversari e il risultato DEVE cambiare!" B

Un marziano a Roma

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La nuova teca dell’ Ara Pacis di Richard Meier, inaugurata oggi in occasione del Natale di Roma, insiste su uno dei luoghi più sconvolti e tormentati del Centro Storico. Qui erano il porto di Ripetta dello Specchi, l’Anfiteatro del Corea, poi Auditorium: tutto scomparso. Il posto sembra avere un richiamo irresistibile per il piccone demolitore. Il risultato di cento anni di interventi è uno sfigatissimo cratere senza senso in pieno Centro Storico. In sé l’opera di Meier non è brutta: al contrario ricorda simpaticamente un villone californiano. Solo, sembra essere piombata lì come l’astronave aliena del marziano a Roma di Flaiano: non c'entra niente col contesto, non dialoga coi monumenti circostanti. La sua gioiosa luminosità, vero manifesto dell'architettura-spettacolo, sottolinea crudele il lugubre mortorio della piazza Augusto Imperatore, con i palazzoni fascisti e il relitto del Mausoleo di Ottaviano. Nessuna nostalgia ovviamente per la vecchia teca: se si è potuto buttar

Cervelli in fuga?

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Ci risiamo! Dolenti servizi giornalistici sul fenomeno dei “ cervelli in fuga ”, ricercatori che tornati dall’estero si dolgono dello stato delle cose nell’università italiana, alti lai sul triste destino di questi poveri profughi della scienza, costretti ad abbandonare la Patria per cercare fortuna altrove. Ma le cose stanno davvero così? Negli anni 2004-2005, per ragioni di lavoro e di sentimento, ho avuto occasione di vedere da vicino l’ambiente accademico. E non mi è piaciuto per niente. Non amo affatto gli accademici. Ho un’idea ingenuamente umanistica della cultura: per me nasce per contatto tra idee e ambienti differenti, sgorga da spiriti liberi e completi. Mi pare di ricordare che tal Isaac Newton intuisse la legge di gravità mentre pisolava sotto un melo. Non mi ispirano nessuna simpatia, invece, questi nevrotici gnomi iperspecializzati - la cui carriera è fatta di pubblicazioni (non di brevetti, si di bene: non di applicazioni pratiche e utili delle loro scoperte, solo di pe

Vuoti apparenti - le foto di Livia Monami

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Alla Stazione Termini, ala mazzoniana, fino al 2 maggio 2006 si può visitare la mostra fotografica "Vuoti apparenti", un reportage di Livia Monami dalle steppe siberiane e mongole. Particolarmente brillante, in questa fotografa romana (mia vicina di casa, ho scoperto!), la sensibilità per il colore e la capacità di cogliere le espressioni dei volti dei nomadi mongoli e jacuti. Per realizzare il suo servizio, la fotografa è rimasta per mesi a temerature estreme: la fotografia, come dico sempre, è uno sport di resistenza. Peccato manchi un catalogo, ma c'è un sito assai ben fatto.

Forte nostalgia.....

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Il mio programma elettorale

Conferire il diritto di voto alle madri in rappresentanza dei loro figli minori, in modo da dare rappresentatività ai cittadini italiani minorenni, e al tempo stesso aumentare il peso politico delle famiglie giovani. Ticket sulle interruzioni volontarie di gravidanza, progressivo in caso di recidiva. Legge di attuazione degli articoli 97 e 98 della Costituzione, per uno statuto della dirigenza pubblica. Reintroduzione del Ruolo Unico della Dirigenza Pubblica, abolizione dello spoils system, abolizione delle quote di dirigenti pubblici riservate alla nomina politica. Negli uffici giudiziari distinzione di funzioni tra Magistrati Capi degli Uffici e dirigenti amministrativi dipendenti dal Ministero della Giustizia, riservando a questi ultimi la gestione delle risorse e del personale.