Otto Settembre permanente.

Osserva giustamente Gianni Mura, lunedì 12 novembre, su la Repubblica – che oggi una persona “…si prende le colpe di tutti…sia egli poliziotto, romeno, giornalista, zingaro, o ultrà…”. Il piano della responsabilità personale sembra quasi non esistere più. Esiste quello della responsabilità collettiva, categoriale.
Ma è vero anche il contrario: quante volte abbiamo visto assolvere o minimizzare le colpe individuali, diluendole in supposte responsabilità della società?
Siamo un paese nel quale lo sport più diffuso è la declinatoria di responsabilità, il mettere le mani avanti, o il lavarsele pilatescamente.

Per lo stesso motivo è in crisi l’autorità: perchè non si assume le sue responsabilità e perde in autorevolezza. Che tristezza l’abdicazione dello Stato, domenica scorsa.
I lettori di questo blog conoscono la mia teoria dell’ “Otto settembre permanente”. Ricordo di aver visto in un cartone animato di Disney la migliore definizione delle responsabilità connesse alla dirigenza:

“Prima legge del Comando: è SEMPRE colpa tua”.

Io come dirigente di un ufficio pubblico mi assumo tutte le responsabilità di quello che fanno i miei dipendenti. Mi sarei aspettato che altrettanto avessero fatto il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia, pronunciando la parola "dimissioni"...

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