Il firmiere

La peggio cosa che poteva capitare (e inesorabilmente capitava a scadenze più o meno fisse) a Salvo Montalbano, nella sua qualità di dirigente del commissariato di Vigata, era quella di dover firmare le carte. Le odiate carte consistevano in rapporti, informative, relazioni, comunicazioni, atti burocratici prima semplicemente richiesti e poi sempre più minacciosamente sollecitati dagli “uffici competenti”. A Montalbano gli pigliava una curiosa paralisi della mano dritta che gl’impediva non solo di scrivere quelle carte (ci pensava Mimì Augello), ma addirittura di mittìrici la firma.
«Almeno una sigla!» supplicava Fazio.
Nenti, la mano s'arrefutava di funzionare.

Le carte allora s'accumulavano sul tavolo di Fazio, crescevano d'altezza giorno appresso giorno e poi succedeva che i montarozzi dei fogli diventavano accussì alti che, alla minima corrente d'aria, s'inclinavano e scivolavano a terra. Le carpette, raprendosi, facevano per tanticchia un bellissimo effetto di nevicata. A questo punto Fazio, con santa pacienza, raccoglieva i fogli a uno a uno, li metteva in ordine, ne formava una pila che si carricava sulle braccia, spalancava col piede la porta della cammara del suo superiore e deponeva il fardello sulla scrivania senza dire una parola.

Montalbano allora faceva voci che non voleva essere disturbato da nessuno e principiava, santiando, la faticata.

Andrea Camilleri, "Gli arancini di Montalbano"


Sono morto dalle risate leggendo questo pezzo di Camilleri: davvero noi dirigenti ci somigliamo tutti!
Il momento più temuto della giornata è quando nel mio studio fa capolino la mia segretaria (con modi imploranti o bruscamente imperativi, a seconda dell’urgenza degli affari) con il “firmiere” in mano. Il firmiere è il registro con tutte le missive, le circolari, i mandati di pagamento - previamente protocollati e messi in ordine - che bisogna distribuire agli uffici, previa apposizione del visto del dirigente. Cioè io. Negli anni la mia firma si è prosciugata in una sigla svolazzante di appena tre righe: "QLL". Per gli atti interni basta una "Q". Adesso che gli acquisti di beni e servizi si fanno in e-commerce, c’è anche la versione moderna di questo rito, con la firma digitale: lettore di smart card, apertura del programma e validazione
con il PIN. Ma è sempre la solita camurrìa…

Commenti

  1. Ma beato te! E' solo dagli inizi del 2008 che provo l'incredibile ebbrezza di potermi limitare a firmare, cosa che a questo punto mi rende entusiasta. E sì, perchè fino a prima del gennaio scorso, il grosso delle boiate di Fazio ero io che me le scrivevo, le firmavo, le protocollavo e le spedivo. Per cui c'è sempre di peggio...

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  2. Carriera di Fantozzi, primo scatto: Direttor. Lup. Mann. figlio di putt., con diritto a segretaria in minigonna, cartella per la firma in pelle di vitello e macchina con autista a disposizione. Secondo scatto: direttor dott. Ing. gran ladr. di gran croc. Pezz. di merd., due segretarie in body, quattro telefoni cellulari, cartelle per la firma in pelle di cobra e fastosa limousine con autista omosessuale. Terzo scatto di Fantozzi: gran farabutt. ladr. matricolat. paracul., quattro segretarie in topless, cartelle per le firme in pelle umana di extracomunitario, elicottero personale e tre portaborse. Ma quando ottenne un cocchio a con lacchè e diritto al potere temporale, Fantozzi si trovò di fronte ad una nuova inquietante qualifica: natural prestanom. om di pagl. gran test. di cazz.”

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