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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

commento al sito "lavoce.info" PERCHÉ L'ITALIA VA FUORI GARA

Articolo: PERCHÉ L'ITALIA VA FUORI GARA ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002767.html ) Data: 30-12-2011 Autore: Dario Quintavalle (Twitter: @darioq) Oggetto: Anche la politica sull'emigrazione è un punto debole Testo: Mi pare che il gustoso episodio metta in luce anche l'ondivaga politica verso gli italiani emigrati e le nostre comunità all'estero. Da un lato si inseguono i discendenti degli emigrati con una legge sulla cittadinanza molto generosa, rilasciando passaporti a chi di italiano ha ormai solo il nome, dall'altro si tengono in questo modo approssimativo i contatti con gli italiani all'estero, spesso divenuti soggetti influenti negli stati di residenza. Se guardiamo a come l'Irlanda ha saputo trasformare la sua enorme comunità di emigrati e discendenti in una potente lobby, soprattutto in America, direi che abbiamo molto da imparare anche su questo punto.

oVVoVe!!!

La Francia teme per la perdita della tripla A da parte delle agenzie di rating.  Io mi accontenterei di riavere una ERRE...

E'il mercato, bellezza... - dal sito "lavoce.info"

Articolo: TURISMO SENZA SORRISI ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002178.html ) Data: 03-03-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: E'il mercato, bellezza... Testo: Nella vicina Germania si può trovare un centro di prenotazioni in ogni Stazione od Aeroporto, che offre ottime sistemazioni a un prezzo medio di 50€ per notte. A me in Italia è capitato di prenotare un albergo a Pisa, su una lista dell'Ente del Turismo, sul presupposto che fosse vicino all'aeroporto. Era invece vicino alla stazione, e beh, certo, era a Pisa. Quando cala la domanda, bisogna abbassare i prezzi e migliorare i servizi. Da questo orecchio gli operatori turistici non ci sentono, quindi ben gli sta. Continueremo a spendere i nostri sudati quattrini all'estero. E'il mercato, bellezza...

Il nemico della stabilità non è lo Stato - dal sito "lavoce.info"

Articolo: LA MORALE DELLA FAVOLA IRLANDESE ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002054.html ) Data: 03-01-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Il nemico della stabilità non è lo Stato Testo: Piuttosto interessante l'osservazione secondo cui 'Da un decennio a questa parte, i paesi che collassano finanziariamente hanno un debito estero notevole, a fronte di un debito pubblico spesso trascurabile. Il nemico della stabilità non è quasi mai lo Stato', considerato che in Italia si continua a ritenere lo Stato, i suoi dipendenti, i suoi supposti 'sprechi' (che sono in realtà finanziamenti più o meno occulti al sistema delle imprese) l'unico vero piombo nelle ali del Paese. Francamente, anche se non c'è da essere allegri sulle prospettive dell'Italia, la sua inclusione tra i cd. PIGS mi pare del tutto gratuita.

La vera soluzione si chiama mercato - dal sito "lavoce.info"

Articolo: SE L'IMPIEGATO PUBBLICO È IMMOBILE ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002122.html ) Data: 29-01-2011 Autore: Dario Quintavalle (Dirigente del Ministero della Giustizia) Oggetto: La vera soluzione si chiama mercato Testo: Vorrei sapere perché ogni discorso sul pubblico impiego deve partire sempre dall'idea di una imposizione coattiva, quasi che il dipendente pubblico fosse solo un mulo recalcitrante da prendere a bastonate? Senza inventarsi nuove regole, esiste un meccanismo molto semplice, che si chiama "MERCATO". Nel mondo normale, i lavoratori migliori si muovono spontaneamente verso i datori di lavoro che offrono le migliori condizioni di impiego, e tendono ad occupare i posti per i quali hanno maggiore vocazione; tra i datori di lavoro si apre una competizione virtuosa per accaparrarseli. Perché dovrebbe essere diversamente nella PA? Tanto per cominciare si potrebbe ripristinare quel Ruolo Unico della Dirigenza, abolito nel 2002 dalla Legge Frattin

Occorre... dare i numeri !- dal sito "lavoce.info"

Articolo: SE L'IMPIEGATO PUBBLICO È IMMOBILE ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002122.html ) Data: 31-01-2011 Autore: Dario Quintavalle (Dirigente del Ministero della Giustizia) Oggetto: Occorre... dare i numeri ! Testo: Sarebbe auspicabile smettere di parlare di Pubblica Amministrazione a partire da petizioni di principio tanto inoppugnabili quanto tutte da dimostrare. Troppo facile dire che "bisogna far lavorare i fannulloni", "occorre tagliare gli sprechi", "bisogna spostare i lavoratori in esubero", senza mai produrre un numero che dimostri la reale consistenza, o anche esistenza, dei fenomeni denunciati. In base a quale serio studio scientifico, in ragione di quale evidenza statistica, gli autori concludono che gli impiegati pubblici sono "immobili"? Ci sono dati sulla mobilità? Quali amministrazioni hanno personale in surplus? Si concentrano in particolari regioni? Quali? Gli 'esuberanti' basterebbero davvero a compensare

Difetti strutturali, non incidenti di percorso - dal sito "lavoce.info"

Articolo: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: LA RIFORMA PERDE I PEZZI ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002132.html ) Data: 02-02-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Difetti strutturali, non incidenti di percorso Testo: Molto opportunamente, nella sua lettera d'addio, il prof. Micheli ha sottolineato quanto questa cd. "Riforma" abbia ulteriormente seminato demotivazione tra i ranghi della PA, additati da quattro anni a questa parte al pubblico disprezzo come i principali responsabili di tutto ciò che non va in Italia, anche contro l'evidenza di una crisi economica che certo non è nata nelle stanze dei Ministeri. Oggi appare evidente a tutti quello che la saggezza popolare suggerisce da tempo, e cioè che "il pesce puzza dalla testa". E' di tutta evidenza che l'approccio punitivo e castigatorio verso la PA non è stato un mero incidente di percorso della 'riforma', ma una impostazione consapevole, volta a fare dei dipendenti pubblici i capri e

Una ricetta semplice: abolire le Province - dal sito "lavoce.info"

Articolo: SE L'IMPIEGATO PUBBLICO È IMMOBILE ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002122.html ) Data: 04-02-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Una ricetta semplice: abolire le Province Testo: Ci sarebbe una ricetta molto semplice per produrre esuberi di personale, ed è abolire le Province. In questo modo, si potrebbero coprire - con personale già radicato in zona, evitando deportazioni - uffici statali (per esempio i Tribunali) che sono in perenne sofferenza, soprattutto al nord, dal momento che il meccanismo del concorso nazionale non si è dimostrato adatto a coprire esigenze specifiche dei territori. Ma si tratta, anche qui, di volontà politica. Proviamo a scoprire le carte, invece che ricorrere al sempre comodo alibi del dipendente pubblico fannullone, immobile, e nemico del cambiamento?

La statistica di Trilussa "lavoce.info"

Articolo: QUELLE RICCHE FAMIGLIE ITALIANE * ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002163.html ) Data: 22-02-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: La statistica di Trilussa Testo: Che il nostro fosse un paese con basse disuguaglianze, è la prima volta che lo sento. Ma certo che se i calcoli si fanno così.... sembra la statistica dei polli secondo Trilussa. Sì, le famiglie italiane sono proprietarie di case. Ma basta pensare che la maggior parte dei giovani italiani vivono in casa ben oltre la maggiore età per vedere che il quadro è assai meno roseo. La diseguaglianza non è tra famiglie, ma verticale, all'interno, tra generazioni, tra anziani che hanno tutto (o qualcosa) e giovani che non hanno niente e che devono solo aspettare. Provate a rifare i conti, considerando non le famiglie, ma gli individui, e vedrete come cambiano le cose...

Ma la riforma ha ottenuto i suoi (veri) scopi

commento al sito " lavoce.info " Articolo: LA PAROLA FINE SULLA RIFORMA BRUNETTA ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002150.html ) Data: 27-02-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Mala riforma ha ottenuto i suoi (veri) scopi Testo: Al contrario, la riforma ha funzionato benissimo: è servita a un ministro vanaglorioso a farsi pubblicità, e al Prof. Ichino a tornare in Parlamento; ha mascherato la vera riforma, cioè il blocco del turnover e quindi la riduzione dei ranghi della PA, con perdita di decine di migliaia di posti di lavoro (-12.000 effettivi solo al Ministero della Giustizia); ha deviato sui pubblici dipendenti (presunti fannulloni a prescindere da qualunque dato attendibile) la rabbia e il malcontento popolare per i costi della Casta; ha distrutto ogni senso dello Stato e del servizio pubblico (vedi il recente attacco del premier alla scuola pubblica); ha creato una leva di sedicenti esperti di pubblica amministrazione, ammessi a dire qualunque sciocchezza e

La burocrazia non è il vero problema

Articolo: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, DALLA RETORICA AI FATTI ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002687.html ) Data: 29-11-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Risposta alla risposta Testo: Caro Pietro, sono perfettamente consapevole che l'Italia ha nel suo settore pubblico un freno notevole alla crescita. Ma quando si parla di 'burocrazia' si mettono indebitamente insieme due cose: 1) la PA come organizzazione, il cui compito è di implementare politiche pubbliche; 2) la normazione che incorpora queste politiche. Lo strumento lascia magari a desiderare, ma la colpa è nel manico, cioè in chi adotta determinate politiche e crea costi aggiuntivi, non solo per i cittadini e per le imprese, ma per le medesime PA. Eppure sentiamo ministri che tuonano contro la 'burocrazia' come se questa, in entrambe le accezioni, non dipendesse da loro. Oggi che una intera classe politica alza bandiera bianca di fronte ai problemi del paese è il caso di riconoscere che tutto quest

I perdenti siamo noi, cittadini e consumatori

Articolo: MERCATO INTERNO AL PALO. COME LE RIFORME ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002228.html ) Data: 03-04-2011 Autore: Dario Q. Oggetto: I perdenti siamo noi, cittadini e consumatori Testo: Per anni un neoliberismo semplificato ha raccontato agli italiani che l'unico ostacolo alla competitività erano le lentezze della pubblica amministrazione, e che occorreva diminuire le tasse per rimettere soldi in tasca agli italiani. È stata una gigantesca opera di autoassoluzione di chiunque appartenesse in senso lato al settore 'privato'. Scopriamo oggi che oltre alle tasse ufficiali, ne paghiamo molte altre, occulte. Paghiamo taxi perché non ci deve essere un trasporto pubblico efficiente, paghiamo il canone RAI perché non ci deve essere informazione libera, paghiamo notai perché mettano un timbro su una carta, etc. I veri perdenti, carissimo Daveri, sono i cittadini e i consumatori. Ai quali viene impedito il semplice esercizio di democrazia economica consistente nello s

Troppi parlamentari col secondo lavoro

Articolo: NEL PARLAMENTO ITALIANO I PIÙ PAGATI D'EUROPA ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002445.html ) Data: 16-12-2011 Autore: Dario Quintavalle Oggetto: Troppi parlamentari col secondo lavoro Testo: Un qualunque dipendente pubblico, per svolgere un’altra attività anche occasionale, deve esserne autorizzato. I nostri parlamentari spesso conducono parallele e redditizie attività professionali, talvolta in manifesto conflitto - di tempo e di interessi - con la loro attività parlamentare. L’indennità parlamentare è nata come un compenso per chi si dedica a tempo pieno alla politica: se non si può diminuire sarebbe almeno il caso stabilire anche per i membri del Parlamento l’obbligo di esclusiva. Mi pare strano che questo tasto non venga mia toccato.